Oggi va in rete l'annunciato sciopero dei blogger.
Già è difficile coniugare il concetto di sciopero alla natura "caotica" della blogosfera. Gli stessi temi proposti a favore dello sciopero (in sostanza non si potrebbero applicare concetti pensati per la stampa - la rettifica ad esempio - ad un media completamente nuovo come il Web ) cozzano con il concetto proveniente dell'era industriale dello sciopero (un granello pronto a bloccare gli ingranaggi del sistema manifetturiero... e quindi perchè applicarlo ad un media completamente nuovo come il Web?), per non parlare del carattere non periodico dei blog.. dal mio ultimo post ad oggi ho forse scioperato?
La sintesi del mio pensiero è questa:
la mia libertà finisce dove comincia la libertà degli altri, i confini vengono definiti dalle regole, dalle norme, dalle leggi.
Non possiamo criticare una legge in quanto tale - se riempie un vuoto normativo è bene che esista - ma sicuramente la critica può essere posta al contenuto, per contribuire a rendere il più possibile utili ed eque le regole e le norme che la legge definisce.
Se poi, al termine di un dibattito democratico le norme, votate da una maggioranza democratica, diventano Legge dello Stato, beh.. a questo punto le regole della democrazia ci impongono di rispettare questa legge: così ritengo di poter essere libero, in uno stato democratico normato dalle leggi.
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